




L’opera pittorica della pittrice denota chiaramente la sua predilezione per i paesaggi, le figure e le nature morte da lei realizzate meravigliosamente soprattutto per quanto concerne i toni cromatici e l’impasto del colore; la sua certosina pazienza le consente di non trascurare i particolari che sono alla base di una necessaria completezza del lavoro. Nelle sue opere traspare una soffusa malinconia ma anche energia vitale per tutto ciò che le splende intorno e che trasforma in un iperrealismo poetico e delicato dove la mente, obliosa dell’ora che passa, riesce a vivere momenti di grande beatitudine.
Una malia diffusa aleggia sui suoi paesaggi, sulle campagne, sui borghi antichi di cui coglie i particolari aspetti, i più significativi mediante delle accorte cromie, temperate in variegati ed arditi passaggi che danno rilevanza a poetiche reminiscenze oniriche, alle memorie rielaborate all’archivio del proprio subconscio, alla fantasia che propone elaborate, irreali e idilliaci angoli in cui potersi rifugiare.
Vera è una pittrice dallo spirito contemplativo della bellezza, intesa in senso assoluto, prepotente spesso enigmatica e che incanta di conseguenza lo spettatore. Può sembrare un modo di fare pittura retorico ma essenzialmente è un inno all’armonia del mondo e della vita. La tavolozza dell’artista Vera è delicata, così come la segnica ed entrambe si uniscono in un comune intento descrittivo che risulta completo di romanticismo e liricità appaganti e profondi.
L’estro creativo di Rachele Verroca approda ad una lirica di suggestive visioni pittoriche dal fascino surreale. L’artista dipinge con accurata ricercatezza sia della realtà esteriore che di motivazioni interiori che ne rivelano la grande capacità di esecuzione. Vera è dotata di grandi qualità che le permettono di esternare i suoi sentimenti con valida segnica e maestria di tecnica. La sua produzione artistica approda ad un figurativo vedutista di grande trasporto visivo. Emozioni e sentimenti emergono dalla gamma cromatica dei suoi dipinti dove le immagini rispondono fedelmente alle vibrazioni del suo stato d’animo della contemplazione della natura. Di grande effetto espressionistico ne risulta la serie “Ritratti in rosso” rilevante la capacità di trascrivere, attraverso suggestive immagini, atteggiamenti di silenziosa seduzione muliebre con elegante stile. Un modus operandi che desta sentimenti di sincera ammirazione e stima che ne rivela lo spessore del suo talento.
Rachele Verroca (Vera), ha proposto alcuni ritratti femminili realizzati principalmente con due colori: grigio e rosso. Le sue donne sono affascinanti, algide, misteriose, icone da carta patinata, dipinte con molta abilità e gusto per i particolari la cui preziosità sembra quasi uno scompaginamento nell’iperrealismo. Sono talmente magnifiche queste creature da suggerire l’intangibilità.
Rachele Verroca ci appare come una pittrice che è riuscita a dare vita alla delicatezza dei suoi sentimenti con rappresentazioni soffuse di serenità. La pittrice dimostra di aver raggiunto un altissimo grado di preparazione e di essere in grado di affrontare il ritratto, il paesaggio e la natura morta con la stessa abilità. Le sue opere sono solari, prive di errori, con le giuste tonalità a dimostrazione di una ispirazione non disgiunta dalla tecnica. Nel ritratto la piacevolezza della figura si accompagna ad una intensità di espressione concentrata negli occhi che aprono una finestra nella interiorità della figura. Vera si presenta come pittrice sensibile e decisa, evidenziando una forte personalità artistica.
Una rivisitazione della figura fortemente emotiva stimola la percezione del mondo onirico con flessioni legate a trasformazioni innaturali. La sobrietà della figura fruisce di personali mescole tonali che rendono particolarmente chiaro il messaggio di purezza dei toni e di visione sognante della sua creatività.